lunedì 2 settembre 2013

OK, THE PRICE IS * NOT * RIGHT.




(ABSTRACT A well-known supermarket company has defiantly put on sale a feminine scent for the price of a few dollars, it resulted to be a "very good scent" for professionals.
The question that many have asked was: but the price is an indication of quality, or not?
Do the math: if the final sale price of this perfume is 3.99 pounds (in other countries 4.99 euros) and includes the glass bottle, packaging, transportation, and everything else, how much it cost to producers of perfume real? The answer is amazing: less than 1 euro. Is it any wonder? No.
The actual production cost of a perfume -today- with the highest number (and low price) of aromachemicals on the market, is very cheap and affordable What is surprising is, on the contrary, the excessive sale price.)




Okay: il prezzo NON è giusto.
Una famosa catena di supermercati ha provocatoriamente messo in vendita un profumo femminile al prezzo di pochi spiccioli, che si è rivelato essere "molto buono" anche per i professionisti del settore. 

La domanda che molti si sono posti è stata: ma allora il prezzo non è indice di qualità?






Facciamo due conti: se il prezzo finale di vendita di questo profumo  è 3.99 sterline, e negli altri paesi 4.99 euro, ed è incluso il flacone in vetro, il packaging, il trasporto, e tutto il resto, quanto è costato al produttore il profumo vero e proprio?


La risposta è incredibile: meno di 1 euro.

C'è da meravigliarsi? No. 
La produzione reale di un profumo oggi, con l'alto numero  (e basso prezzo) di sostanze chimiche presenti sul mercato, è un processo molto cheap, economico. Quello che deve meravigliare è, al contrario, il prezzo eccessivo di vendita.

"...the liquid in the bottle represents only 3 per cent of the total cost of producing it.
The other 97 per cent goes to marketing, packaging and advertising. And the selling price allows for a 95 per cent profit margin. There's a lot of money to be made in making the rest of us smell better." 
(Daily Mail, Marzo 2008)

Se un chilo di "assoluta di rosa" -ottenuta da fiori reali e di prima qualità- costa circa cinquemila euro, e l'equivalente sintetico solo cinquecento euro, c'è da stupirsi che l'industria si sia diretta verso le sostanze sintetiche?

Un giorno Yves Saint Laurent ebbe a dire che, fatti i conti, i profumi da soli costituivano l'85% del fatturato della sua Maison. Il rimanente 15% era dovuto ai vestiti, borse, scarpe, occhiali, accessori.

Uno dei (tanti) motivi per cui oggi i profumi sono meno buoni che in passato è dato dal fatto che
 tutto è -oggi- incentrato sul profitto, molto più che in passato.
Niente quanto i profumi riesce a garantire elevati ricavi, rispetto a costi produttivi bassissimi. E niente quanto la produzione di un profumo è oggi conveniente ed economica.
Questo è diventato vero soprattutto a partire dagli anni Ottanta, quando la chimica (e le sue tecnologie, in prima linea il famigerato gascromatografo e la spettroscopia di massa) è entrata prepotentemente nel settore della profumeria. Beninteso: la chimica non è sbagliata, anzi. L'utilizzo del gascromatografo, con le nuove colonne capillari, la spettroscopia di massa e la tecnologia "headspace", ha rivoluzionato la profumeria a partire dal 1980. 
La scoperta di nuove molecole sintetiche odorose, create in laboratorio, è stata parimenti rivoluzionaria, ed è la benvenuta. Addirittura, la sintesi di nuove molecole con odori particolari e caratteristici, andrebbe incoraggiata!


Sergio Tacchini "classico" per uomo (1987).
E' uno dei migliori profumi "estivi" esistenti, in vendita ininterrottamente dal 1987,
ad un prezzo davvero molto basso.
E' la dimostrazione che non è sempre necessario
spendere grandi cifre, per avere ottimi prodotti.

Quello che è sbagliato è che -approfittando dei bassi costi- si sia cercato di massimizzare il profitto, trascurando, di riflesso, la qualità del prodotto.
Questo perchè, se il costo di produzione è molto basso (e il guadagno è quasi sicuramente garantito anche se le vendite non sono eccezionali) spesso e volentieri si chiude un occhio sulla qualità. 

Anche in passato il profitto era al primo posto, ma almeno il prodotto doveva essere ben studiato, ben preparato, e di buona qualità.


Jacques Guerlain (1874-1963) .
Anni di studi e di prove per realizzare un nuovo profumo, 
con i (pochi) materiali disponibili all'epoca.


Si è venuto a creare, cioè, un completo distacco tra costo del prodotto, e il suo valore. Oggi un profumo moderno molto raramente (quasi mai) vale quello che costa.

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