martedì 22 ottobre 2013

STORIE SCELLERATE #2

(italian only text)

raiders


Siamo seduti intorno al tavolo del caffè in tre. Il profumiere, anziano, sua moglie parimenti anziana, e il sottoscritto. Il tavolo è grande, li ho di fronte tutti e due, e mentre parlo con la signora, una donna esuberante e gioviale, a proposito dei vecchi profumi "dei tempi suoi", noto con la coda dell’occhio il marito che vorrebbe dir qualcosa, ma poi all’ultimo momento si trattiene. Tipico del “sto per dirti qualcosa che forse non ti piacerà”. Ecco, come al solito.

La discussione con la signora prosegue piacevolmente, ma io sto già rimuginando a quello che l’amico vorrebbe dirmi, e, conoscendo il personaggio, la situazione, gli antefatti, gli annessi e i connessi, so già che difficilmente farò salti di gioia per quello che mi dirà.
Alla fine decido di lanciargli l’assist e dopo l’ennesimo scambio di battute con la gioviale signora, cambio discussione: “Carissimo! E tu non mi racconti niente?”
“Eh, risponde lui con fare a metà tra il confuso e il farfugliante, avrei qualcosa da dirti ma ho paura che ci rimarrai male a saperlo”. Nemmeno avessi facoltà divinatorie, ecco, lo sapevo -penso- alzando metaforicamente gli occhi al cielo.

E così, gli faccio forza (ma chi è che fa forza a me, in momenti del genere?), e lo incoraggio a vuotare il sacco.
Ecco, a volte vorrei starmene per i fatti miei, e non dover sentire certe cose. Ben mi sta.

Insomma, mi racconta l'anziano signore, prima titubante poi più spedito (tanto ormai abbiamo cominciato a vuotare il sacco e tanto vale farti bere in fondo l’amaro calice...) devi sapere che in questi tempi di crisi c’è un sacco di profumeria invenduta, che va a stipare il magazzino. E fin qui niente di nuovo. Quello che molti non sanno, è che noi proprietari siamo tenuti a pagare particolari “tasse di deposito” o “di magazzino”, su tutto il materiale che non è stato venduto e quindi, in teoria, va ad accumularsi nel deposito. 

E questo, lo sai, che significa?, conclude il profumiere con tono quasi amaro.
Rispondo prontamente quella che a mio parere è la risposta più logica: significa che ogni anno sempre più pezzi si accumulano in magazzino, e sempre più tasse dovete pagare.

Mai, mai mi sarei aspettato la sua risposta.

No, significa che io e alcuni altri colleghi, ogni tre-quattro anni, per non pagare una caterva di tasse, dobbiamo distruggere i profumi. 
d i s t r u g g e r e    i     p r o f u m i ? 
Eh, proprio così! Come facciamo? semplicemente consegnando la merce agli smaltitori di rifiuti che ci rilasciano l’attestato. Con il quale attestato, dimostriamo che il deposito è stato svuotato di tot merce, e quindi non ci paghiamo più le tasse sopra. E il bello è che paghiamo circa novecento euro ogni volta, a seconda dello smaltitore e delle quantità.

Scende un silenzio, che nemmeno nei primi film di Michelangelo Antonioni. Tutto si ferma, si arresta, tutti i suoni scompaiono, tutte le persone intorno a noi spariscono, la Terra smette di ruotare, il Sole si arresta nel cielo, le lancette degli orologi si fermano.

Vuoi dire, che, gli dico io ancora pensando a una boutade, che hai buttato negli anni passati profumi ...vecchi? (vorrei dire storici, ma quella parola mi sembra troppo sacra in un contesto così barbaro). 
Eh, mi fa lui, ogni tre quattro anni facciamo la cernita di quello che non piace più, sai quanti Dior, Chanel, VanCleef&Arpels, Armani, Hermès, Valentino, abbiamo portato "a smaltire"....  
Non mi rassegno, non posso rassegnarmi a sentire cose del genere: ma non vi è venuto in mente di vendere su internet, di aprire un negozio online, a cedere le giacenze a un'altra profumeria?
Ma noi siamo vecchi e siamo soli, non abbiamo nessuno, pensa che io ho messo due anni per capire come funzionava il fax, e adesso non lo usa più nessuno! ma cosa vuoi che ci capisca ora di internet... quelle son cose da giovani! Vendere ad altre profumerie? Ahò, ma stanno tutti senza 'na lira!

Ma non vi è nemmeno venuto in mente che magari gli smaltitori anzichè distruggere i profumi, vi hanno fatto il certificato, e poi sono andati a rivenderseli?
E che ne so io? a noi basta che ci danno il certificato, almeno non paghiamo più le tasse...

Ecco, oggi, in questa splendida giornata di sole dell'ottobrata romana, seduto al caffè, questo -proprio questo!- dovevo venire a scoprire: che dozzine, forse centinaia di profumi che per anni hanno pazientemente riposato negli scaffali di un negozio o di un magazzino, profumi magari "costruiti" con ingredienti di superba qualità da Maestri Profumieri di un'altra epoca, e di un'altra abilità, profumi rimasti decenni in attesa di un estimatore che li sapesse apprezzare, dopo anni di oblìo....
...sono stati mandati al macero per pagare meno tasse. E per di più pagandoci novecento euro per il disturbo, pure.

Guardo la persona anziana di fronte a me, piccola, quasi ricurva, che mi guarda come se l'avesse combinata grossa. 
Amico mio, giurami che non mi stai raccontando frottole, che è tutto vero, che tu in passato hai distrutto centinaia di vecchi, gloriosi profumi.

E l’uomo giurò.
Così è, se vi pare.


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